Pratiche, gesti, credenze radicate nei secoli e conoscenze mediche relativamente recenti, saperi femminili e orizzonti simbolici emergono da questa ricerca sul parto domiciliare in due valli carniche del Friuli Venezia Giulia. Le parole di ostetriche condotte e di protagoniste del nascere in casa illustrano un mondo – quello del secondo dopoguerra, prima del definitivo affermarsi dell’ospedalizzazione della nascita – in cui il partorire si inserisce in un ancestrale panorama di tradizioni, terapeutiche e relazionali, di stretta pertinenza delle donne. Le figure delle levatrici si stagliano accanto a quelle delle puerpere da loro assistite, in un’alleanza che va ben oltre il ‘mestiere’ e che contraddistingue l’esperienza tutta femminile del dare la vita.