Psicologia delle folle
«I veri sconvolgimenti storici non sono quelli che ci empiono di stupore per la loro vastità o violenza. I soli cambiamenti importanti ’ quelli che consentono il rinnovarsi delle civiltà ’ avvengono nelle opinioni, nei concetti e nelle credenze… Mentre le antiche credenze barcollano e spariscono, e le vetuste colonne della società si schiantano a una a una, la potenza delle folle è la sola che non subisca minacce e che veda crescere di continuo il suo prestigio. L’età che inizia sarà veramente l’era delle folle… La conoscenza della psicologia delle folle costituisce la grande risorsa dell’uomo di Stato che voglia non dico governarle (cosa divenuta ormai ben difficile), ma almeno non essere da esse interamente governato.» Pubblicato per la prima volta a Parigi nel 1895, Psicologia delle folle seppe cogliere i primi segnali dell’entrata in scena di un nuovo attore sociale: la folla, soggetto e oggetto di un nuovo operare politico. Degradato a manuale precettistico, fu opera di riferimento per dittatori e aspiranti dittatori degli anni Venti del secolo scorso. Ma nelle sue parti più vitali, nelle sue numerose intuizioni, in certo suo profetismo, questo libro inaugura l’epoca di una nuova consapevolezza dell’uomo.
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