Al pari del volume I, il presente volume introduce il lettore ai principali problemi legati all’analisi diacronica delle lingue, con una particolare attenzione alle lingue orientali (lingue semitiche, cinese, giapponese) e classiche (greco, latino). Dopo una rassegna dei principali fenomeni di mutamento linguistico, viene presentato il metodo comparativo-ricostruttivo, con pienezza di dettagli e in prospettiva storica, nonché con una chiara indicazione dei suoi limiti teorici e pratici. Vengono presentati e analizzati criticamente vari tentativi di applicazione del metodo comparativo-ricostruttivo, sia quelli coronati dal successo (come nel caso della famiglia indoeuropea), sia quelli la cui dimostrazione non può dirsi completa (come nel caso della famiglia altaica). I dati vengono presentati con un ricco corredo di esempi. Un capitolo è dedicato ai fenomeni legati al contatto tra lingue e un altro presenta, in forma più analitica, la lingua latina rispetto alle sue ascendenze indoeuropee. Lo studente non viene tenuto all’oscuro, come spesso accade, della parte squisitamente tecnica di questa disciplina.