Non soffrire, non gioire, non fremere di emozione, non tremare di paura, non agitarsi di irrequietezza. Guardare gli altri tubarsi, affannarsi, correre, e compiacersi di restare sereni, non toccati dall’ambizione o da desideri. È questa la condizione di felice atarassia ambita da Lucrezio e, caparbiamente, disperatamente, proposta al suo lettore. Nel De rerum natura si avverte ad ogni pagina un’irrimediabile pena e un insanabile contrasto tra razionalità e sensibilità, nella scoperta che è impossibile questo tipo di felicità, perché la vita, nonostante le puntigliose e scientifiche spiegazioni del credo epicureo, resta un jmistero e si rivela tanto amara proprio perché oscura. Ma è da questa contraddizione che nasce la straordinaria poesia di Luxcrezio.