Ostinata bellezza. Anita Klinz, la prima art director italiana
La ricostruzione della vicenda personale e professionale di Anita Klinz, prima art director italiana. I diari privati e i documenti di lavoro, ad oggi inediti, ci restituiscono una figura di grande spessore culturale, estremamente conscia del valore del proprio lavoro. Dai numerosi successi degli anni sessanta alla fine repentina della straordinaria vicenda umana e culturale del Saggiatore, che l’aveva vista tra i protagonisti, fino all’isolamento a Giannutri e poi al lungo tempo del silenzio. Un silenzio cui queste pagine cercano di trovare una conclusione, riportando la figura di questa progettista nell’empireo dei grandi, come mostrano chiaramente le immagini dei suoi progetti. I circa vent’anni di stabile presenza di Anita Klinz come direttore artistico all’interno della Mondadori e poi del Saggiatore delineano una stagione unica, mai più replicata e poco studiata, della grafica italiana e non solo. Né prima, né dopo, un editore così grande riuscirà a produrre un’immensa quantità di titoli e collane mantenendo una chiara idea di identità, pur in una grandissima varietà di registri e di toni di voce. Klinz delinea questa identità nella limpida idea che un’azienda culturale debba avere in primo luogo rispetto per i suoi contenuti, testi e immagini, e non ultimo per l’oggetto libro, che di volta in volta lei declina con amore e perizia, sia che si parli la lingua semplice ed economica degli «Oscar Mondadori», sia quella elegante dei libri d’arte del Saggiatore.
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