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Il biglietto per Dublino

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A venticinque anni la milanese Veronica Minghella ha una laurea in lingue in tasca e tanta voglia di rendersi finalmente indipendente dai genitori e andare a vivere da sola. Ma una sfilza di lavori saltuari non sono il presupposto giusto per pagare l’affitto o le rate di un mutuo.
Quando i Berti, produttori di letti e divani, la chiamano per far loro da interprete alla fiera del mobile di Dublino, Veronica si sente al settimo cielo. Finalmente un lavoro che le piace a cui si aggiunge anche la prospettiva di venire assunta in azienda! Tuttavia stomaco vuoto e sbadataggine possono trasformarsi in una miscela esplosiva in aeroporto, soprattutto se si è tremendamente in ritardo per l’imbarco sul proprio volo. Una semplice distrazione, pochi secondi, costeranno a Veronica il posto di lavoro e sconvolgeranno tutti i suoi progetti. Troppo tardi si accorgerà infatti di essere su un aereo che non è diretto a Dublino, bensì a Manchester, nel nord dell’Inghilterra. Esilaranti peripezie e situazioni impreviste condurranno la ragazza di Milano nel villaggio di Midbury, nella contea del Derbyshire. Qui, nella terra che ospita la dimora di Darcy, tra colline ventose, brughiere e graziosi cottage, gli incontri sono inaspettati e qualche volta difficili. L’ odioso e complicato giovane proprietario di una scuderia di cavalli da corsa non sembra gradire la sua presenza nel villaggio. Ma non tutti gli abitanti di Midbury sono altrettanto ostili. Il paesaggio suggestivo, unito a una miriade di personaggi, fanno da cornice alla storia divertente e romantica di Veronica, il cui destino forse era proprio quello di salire sull’aereo sbagliato e giungere in Inghilterra.

L’avventura di Veronica continua in Io e Lancillotto.
Di C.S. Marti è anche:
Le regine di Milton Cross

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