Non bastano “novantadue minuti di applausi” per risollevare le misere sorti del ragionier Fantozzi, “fagottaccio di merda”. Nonostante la piccola felicità liberatoria del mitico episodio della Corazzata Potëmkin, la vita quotidiana della belva è sempre più umana, anzi, tragica: dal disastroso episodio del cane al ristorante giapponese a quella camicia da trentamila lire comprata per l’agognato pranzo con la signorina Silvani, dall’errore clamoroso della vacanza a Cortina con lo stupido e disinibito Calboni a quella gran bella giornata alle registrazioni di Canzonissima: il secondo libro delle avventure di Fantozzi ha consacrato il successo di un personaggio immortale. Anzi, megagalattico. Con un “glossario fantozziano” di Stefano Bartezzaghi.