È un tragico destino, quello del ragionier Fantozzi. “Fantocci” per i colleghi, “Pupazzi” per i superiori, con i quali è servile fino ai limiti dell’autoumiliazione. La sua esistenza miserabile si consuma in una tragica cella della Megaditta, schifato da tutti; oppure a casa inchiodato davanti alla tv. È padrone assoluto del telecomando, talvolta è un’autentica belva umana, ma attraversa la vita come un’ininterrotta serie di sventure, armato delle proprie mutande ascellari e accompagnato da un caravanserraglio di indimenticabili personaggi: la moglie Pina ripugnante e fedele, la signorina Silvani, un “mostrino”, ma a lungo concupita, l’occhialuto Filini, la scimmiesca figlia Mariangela. Il capolavoro di Paolo Villaggio, il libro che ha dato vita al culto del ragionier Fantozzi. Con una prefazione e un “glossario fantozziano” di Stefano Bartezzaghi.