Al momento in cui lessi la storia vera ( Roma, 18 novembre 2016), che si nasconde dietro queesto che potrebbe essere un lungo incipit per un romanzo, restai fortemente impressionata sentendomi molto vicina sia alla sofferenza della ragazzina (un’adolescente britannica ammalata di cancro, che ovviamente, desiderava vivere), che a quella dei genitori. La madre era decisa ad aiutare la figlia nel desiderio di speranza che poteva darle l’ ibernazione dopo il suo decesso, ma il padre non era d’accordo, per cui alla fine la ragazza ottenne dai giudici il via libera per essere ibernata (tra l’altro con un alto costo), con la speranza di essere un giorno “risvegliata” e guarita con nuove cure. Il corpo della quattordicenne venne trasportato negli Usa e congelato tramite “criogenesi”. Offro in lettura questo racconto, che più avanti potrei decidere di trasformare in un romanzo, proseguendo sia l’esperienza della giovinetta nel suo presente/futuro con la memoria che si risveglia sia con i flashback del suo passato nella “vita precedente”. Possiamo considerarlo “un embrione”. Visto il gradimento che colgo negli Stati Uniti, amerei una recensione in americano. Grazie. Buona lettura.