Manager, diplomatici, militari, accademici, studenti che vivono a cavallo tra varie lingue e culture spesso si illudono che basti saper parlare inglese per poter comunicare. Ma anche se le parole sono comuni, i significati e i valori di riferimento sono assai diversi. La globalizzazione ha portato tutti a usare una lingua franca, l’inglese, dimenticando che un cinese, un indiano, un arabo, un italiano, un americano conservano i loro occhiali culturali. Il volume affronta i problemi comunicativi dovuti sia ai “software mentali” di cui non siamo consapevoli e che crediamo naturali, ovvi, scontati, sia a linguaggi altrettanto significativi quali i gesti, il vestiario, gli status symbol, gli oggetti; linguaggi cui non prestiamo attenzione, convinti che basti usare le parole giuste per capirsi.