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La caffettiera del masochista. Il design degli oggetti quotidiani

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Quanto spesso ci arrendiamo di fronte a oggetti che non siamo in grado di maneggiare? Non riuscire ad aprire le porte scorrevoli oppure premere senza alcun effetto il telecomando del televisore non significa affatto che siamo incapaci di usarli. La questione è più dannatamente complessa: siamo alle prese con oggetti mal progettati. “La caffettiera del masochista”, che fin dalla sua prima uscita alla fine degli anni ottanta ha radicalmente cambiato l’idea e i principi del design, è ancora nella versione riveduta e ampliata del 2013, un testo importante. Padre del “design antropocentrico”, Donald Norman ci svela inganni e paradossi del cattivo design e mostra cosa inneschi la nostra perversa interazione con tanti oggetti di uso quotidiano. Spiega al lettore che usare ascensori, cucine, computer, interruttori, scale, lavandini non è un semplice gesto materiale: nella nostra esperienza di utenti convergono aspetti tecnologici, processi cognitivi, comportamenti relazionali, connotazioni estetiche, sensazioni emotive. Il design efficace e a misura d’uomo è quello che sa combinare psicologia e tecnologia. Progettisti e designer sono quindi chiamati a realizzare prodotti nuovi ma soprattutto facili da usare, comprensibili e, perché no, capaci anche di dare piacere. Perché per realizzare e pensare prodotti e servizi “umani” è necessario cambiare la nostra idea del mondo. Titolo originale dell’opera: “The design of everyday things” (2013).

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