Un viaggio iniziatico tra l’ironico e l’orrifico, un apologo surreale di straordinaria potenza che è un po’ la summa dell’immaginario di Sjvankmajer, dove l’ossessione per il cibo e per la collezione, l’animismo di oggetti e pupazzi, la materializzazione delle nostre paure più ancestrali e dei nostri desideri più intimi, si materializzano in un flusso fantasmagorico di immagini visionarie, che affascinano e atterriscono, sia bambini che adulti.